Scriviamo in Italiano: 2300 anni, qualcosa è cambiato?
- Annalisa
- 16 may 2018
- 3 Min. de lectura

Quest´articolo é stato scritto da un alunno del Caffé Italiano del Livello Avanzato alla fine del Modulo 9. Storia di Roma antica. Pablo ha scelto di fare un paragone tra la vita nell´epoca dell´Impero romano e il mondo d´oggi. Luigi e Silvina hanno collaborato nella revisione del testo insieme alla Prof. Annalisa.
2300 anni, qualcosa è cambiato?
Sono passati più o meno 2300 anni dalla nascita dell’ Impero Romano. Si può fare un paragone tra quella società e la nostra? Qualcosa è cambiato?
Ovviamente i romani non avevano la tecnologia che noi possediamo, questa è la grande differenza.
Per fare un esempio, loro costruivano un acquedotto senza saper calcolare la forza del vento, né fare un calcolo preciso con cui usare i minimi materiali, sprecavano le risorse naturali senza pensare al danno causato all’ ambiente. Oggi possiamo vedere moltissime opere monumentali e rovine, proprio perché erano tutte sovradimensionate.
Nella società romana c’erano basicamente due gruppi: uno al potere, l’élite, ed un altro che non poteva fare nulla per governare il proprio destino. L’élite si preoccupò di dare acqua a tutti,fece costruire monumenti, mercati, terme, fori, ed anche il Colosseo per far divertire la gente,dove i gladiatori si ammazzavano tra di loro, e si poteva assistere alle condanne a morte pubbliche. Il sangue era uno spettacolo molto divertente per la gente.
Siccome c’era una lotta di potere tra le classi privilegiate, chi voleva diventare Imperatore, prima doveva essere riconosciuto da tutti, per questo si dedicava a conquistare nuove terre ed altri popoli. Dovuto alla sua ambizione e grazie a queste vittorie, era proclamato Imperatore.
L’educazione era ridotta a un’infima parte dell’élite, chi non sapeva né leggere né scrivere si allontanava ancora di più dalle classi privilegiate.
Crearono monete per gli scambi commerciali e tasse per costruire le opere pubbliche, affinché i privilegiati vivessero bene. Prima che crollasse l’Impero cominciarono a presentarsi diversi problemi, come l’aumento dell’inflazione, mancanza di mano d’opera schiava, ed un progressivo scontento popolare.
In essenza la società romana, e paragonata con l’attuale non è tanto diversa. La grandezza dell’Impero Romano fu dovuta all’intelligenza e alla visione di un gruppo ridotto di persone con molta influenza e ambizione: gli imperatori, i senatori, e una piccola élite che fra loro sapevano godere della buona vita e di quanto conquistavano i soldati, e tutto quello che producevano gli schiavi e i plebei. L’élite sempre pensò che con il tempo, con le conquiste, e con la grandezza dell’Impero, tutta la popolazione avrebbe vissuto meglio. La popolazione credé a questa utopia, o può essere che pensarono al futuro dei loro figli. La vita dura un lampo, ma non era certo come quella che fu promessa.
Oggi non abbiamo un Colosseo, ma vediamo spettacoli come il pugilato dove il pubblico si alza freneticamente e urla a squarciagola, quando uno dei due contendenti cade a terra.
Oggi si può diventare presidente della repubblica, essendo un attore di cinema o presidente di una squadra di calcio, o un miliardario.Ciò che continua ad importare è essere riconosciuti da tutti.
Oggi la schiavitù é stata abolita, ma l’un percento della popolazione ha il 45% della ricchezza mondiale e il 99% della popolazione ha il 55%, di questo 55%, il 71% possiede solamente il 3%della ricchezza mondiale.
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L’unico modo per far sí che la nostra società sia più evoluta e giusta di quella dell’Impero Romano, sarà orientando tutti i nostri sforzi per dare un’eccellente educazione ad ogni persona che abita questo mondo. L’uguaglianza, sia di opportunità che di stile di vita, si raggiunge attraverso l’educazione.
Evidentemente, abbiamo un proposito da realizzare, e dobbiamo cominciare il più presto possibile!
Articolo di Pablo Tricci con la collaborazione di Luigi Vassallo e Silvina Zitelli.
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