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L´Europa che cambia...

  • Annalisa
  • 17 abr 2018
  • 2 Min. de lectura

Oggi ho ricevuto una grata sorpresa...

Mi è sembrato importante condividere la notizia, perché mostra aspetti del cambiamento in atto che, preferisco pensare: non tutti vedono perché occupati da altre questioni e non pensare che non tutti vogliono vedere per una malsana comodità! Ogni tanto mi chiedo che senso ha il mio passaggio in questa vita e mi convinco sempre più che la mia funzione qui è essere ponte... Ponte tra culture, tra la diversità, tra quelli che pensano differente... Ed eccomi qua a fare da ponte, fra tre continenti e diverse culture.

La buona notizia è che il Museo reale dell’Africa centrale (Mrac) apre nuovamente le sue porte con l’obiettivo di fare del museo del colonialismo non più motivo di vanto ma di riflessione e presa di coscienza. Qui un estratto dell´articolo che ho ricevuto: Senso di superiorità «Per 100 anni siamo stati un’istituzione coloniale», ricorda il direttore del museo. «Abbiamo la responsabilità di aver coltivato una attitudine secondo cui molti belgi si sentono superiori ai neri». Adesso tutto questo intende cambiare, ma «ci vorrà un po’». A dicembre, quando riapriranno i battenti, è previsto un discorso del ministro degli Esteri, Didier Reynders, volto a ripercorrere il passato coloniale del Paese. In modo meno entusiastico. Il Museo reale dell’Africa centrale aprì i battenti nel 1897 per volere del re Leopoldo II. Si chiamava inizialmente museo del Congo, colonia belga fino al 1959. L’anno precedente all’indipendenza, nel 1958, la madrepatria dovette ospitare l’Expo che giustificò la realizzazione dell’Atomium divenuto poi uno dei simboli di Bruxelles. Ai piedi della struttura per l’occasione tutto il mondo poté vedere una riproduzione delle condizioni di vita dei congolesi, con persone vere. Persone lasciate in un recinto, come bestie, in fedeli riproduzioni delle loro case. Clicca qui per leggere il breve articolo completo. Siamo diventati più educati -per vergogna o per colpa- ma questo senso di superiorità ci appartiene ancora e trova nuove giustificazioni per emarginare ed escludere il diverso... Il razzismo -ideologia inventata dopo la Rivoluzione Francese- oggi è mal visto socialmente, allora il pendolo meccanico dell´azione umana ci indica che dobbiamo celebrare la diversità. Ma siccome continuiamo a considerarla sinonimo d'inferioritá abbiamo inventato lo sfaticato, che aspetta solo di ricevere qualche briciola dallo Stato per arrivare alla fine del mese, che non si sforza abbastanza per vivere meglio, è povero perché vuole!

Ma ditemi se dessimo a tutti i diversi/poveri/sfaticati la possibilitá di emanciparsi veramente, chi lavorerebbe per 100$ l´ora? Agli emancipati dovremmo concedere i diritti che spettano alla gente emancipata... Stipendi degni innanzitutto... Meglio se continuano ad essere come sono... Evviva la diversitá! Ma il pendolo della Storia continua a tentare cammini evolutivi malgrado l´assenza di coscienze attive ed eticamente elevate. La Storia ci sbatte in faccia un nuovo fallimento dell´umanità che stenta a scoprire la sua intenzionalità e quindi la sua possibilità di scegliere uno stile di vita basato sulla Regola d´Oro: "Tratta gli altri come vorresti essere trattato"! Nonostante la meccanicitá della Storia, quello che fu uno zoo umano oggi è uno spazio per riflettere...

Impareremo qualcosa dall´attuale Museo reale dell’Africa centrale?​

Il mondo sta cambiando a grande velocitá, con o senza di noi!

E tu? Che scegli? Non vorrai certo restare a guardare!

Un abbraccio solidale...

 
 
 

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