Arthink. Un progetto italiano per il mondo...
- Annalisa
- 22 oct 2017
- 2 Min. de lectura
Arthink è una nascente casa editrice d’arte nata per favorire la diffusione delle arti visuali attraverso format innovativi ispirati al mondo del design. Arthink si occuperà di produzione, distribuzione, promozione e vendita di multipli d’arte certificati realizzati su licenza di artisti partner affiliati. Le opere realizzate da Arthink, pur concepite in piena autonomia dai creativi, rispondono a dei format standard precostituiti che l’artista è chiamato ad utilizzare; si tratta dei Creacon (Creative’s Containers).
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Cosa sono i “Creacon”?
I Creacon sono format precostituiti basati su principi dell’industrial design, per rispondere ad esigenze quali:
facilità di trasporto soprattutto per grandi formati
valorizzazione delle tecniche usate
ergonomia
supporti dal design attuale
conservazione e archiviazione dell’opera quando non è esposta, ecc.
I Creacon in cantiere sono molti e di diverse dimensioni, ognuno con una sua particolare specificità. Questa fase di start-up è focalizzata soprattutto sull’Arthink-Book, il primo dei Creacon che vede luce. Si tratta di un libro-quadro nato inizialmente per gli illustratori ma molto apprezzato anche da artisti, grafici e fotografi.
Perché Arthink?
Nelle forme di espressione artistica come ad esempio musica, letteratura e cinema, appare del tutto naturale che autori contemporanei realizzino dei prodotti artistici espressione diretta dei nostri tempi, che siano poi diffusi e fruibili da chiunque. Con l’arte figurativa d’autore, invece, questo accade molto raramente. La domanda che ci siamo posti ed alla quale Arthink tenta di dare una risposta attraverso i Creacon è proprio questa:
Perché c’è poca arte d’autore sulle pareti che circondano il nostro quotidiano e come possiamo aiutare gli artisti visuali ad occupare questi spazi?
Da una parte abbiamo giovani autori pieni di talento ed entusiasmo, la cui produzione artistica resta però troppo spesso nei portfolio o nei loro studi. Dall’altra parte abbiamo gli ambienti del nostro vivere quotidiano, dove invece il ”vuoto di qualità” incombe. Sulle pareti troviamo di tutto ma raramente delle produzioni artistiche contemporanee. Invertendo il punto di vista, come possiamo aiutare chi nell’arredare un ambiente ha un vuoto sulla parete da riempire, considerando anche la possibilità di acquistare un’opera d’arte contemporanea ? Il circuito ufficiale dell’arte d’autore è lontano dal grande pubblico: le gallerie sono poche e i prezzi delle opere molto alti.
Per Arthink la risposta a questo gap va cercata in una forte integrazione da attuare tra arte e design. Infatti, il primo tabù che Arthink intende sfatare è il mito del pezzo unico. La questione si pone già con la nascita della fotografia ma è con l’arte digitale che emergono le profonde contraddizioni su cui è fondata. Le altre forme di espressione contemporanea si sono notevolmente avvantaggiate dall’utilizzo delle moderne tecnologie di produzione e distribuzione, rendendosi cosi fruibili ad un pubblico sempre più vasto. Per Arthink gli stessi principi possono essere applicati anche all’arte visuale, senza che per questo essa debba perdere di valore. Se oggi l’attuale circuito dell’arte contemporanea è assimilabile all’alta moda, Arthink intende offrire agli artisti ed al pubblico anche la possibilità del “Pret a porter”. Tutte le attività di Arthink nascono su queste premesse nell’intento di favorire una sempre maggiore diffusione dell’arte visuale, offrendo agli artisti la possibilità di produrre opere, oltre che per il circuito tradizionale dell’arte, anche in multipli certificati per un pubblico più vasto.
Sito di Arthink, clicca qui.
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